Il progettino

Voi il post e io le foto.

2005-05-03

Traiettorie



Un inedito della Scribacchina

Concentrata davanti al thé alla menta, in quel minuto del pomeriggio in cui tutto è sospeso e poi lentamente si avvia il tramonto, ho sentito il bisogno di offrirti qualcosa. Ho steso le mie braccia davanti alla finestra aperta, da dove scompariva lentamente un odore di bruciato. Fuori, i gabbiani mi guardavano appoggiati sugli alti camini dei terrazzi condominiali. Uno sparo lontano, forse un botto rimasto di Natale, e sono decollati: io ho scosso le mie mani, le ho lanciate. Morbide, senza unghie, con i soli polpastrelli carichi di un’urgenza presa nella mia pelle, vanno verso di te.
Campagne sterminate, specchi d’acqua di pozzanghere addormentate. Il cielo è così fresco, questa sera. Intorno a me c’è una vaga nebulosa rosa e viola di carezze, un abbracciarsi a distanza, parole che vanno e vengono a velocità superiore alla mia: più stanno vicine a terra più s’infiammano, un lento ribollire di promesse e desideri che va e viene cullato dal sole. Nel giallo dei territori intermedi si sbriciolano i muri di dure gelosie, aggettivi ed epiteti che girano lasciando una scia di rancore, ed ogni tanto un grido bianco squarcia il nastro mutevole del tramonto.
Il puro cielo blu. Un bacio vola lento e sicuro come un albatros, lasciandosi dietro parole sussurrate, leggere come piume. Sotto, le luci rosse fisse delle torri oggi mute, senza nemmeno un temporale estivo nel quale caricarsi e brillare come gioielli. Davanti a noi, il cuore ripetuto all’infinito. Leggera, sfilacciandomi, vado verso di te.
1 Comments:
  • At 5/04/2005 10:43 AM, Anonymous Anonymous said...

    superlativo. emozionale. possibile.
    baci al cacciatore d'immagini e alla cacciatrice di parole.
    vale

     

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